Tocofobia, ossia “paura del parto”: cos’è e come la psicologia perinatale può aiutare ad affrontarla

paura dolore parto, paura di partorire, ho il terrore del parto, dolitri parto tremendi, come gestire il dolore del parto, come prepararsi ai dolori parto, travaglio, taglio cesareo, parto cesareo, parto naturale, perchè partorire naturalmente,aiuto parto

La parola tocofobia deriva dai termini greci tocòs (parto) e fobos (paura, timore) ed è un tipo di fobia che riguarda la paura del parto.

E’ un disturbo psicologico caratterizzato da una paura intensa, irrazionale e persistente del parto, che può interferire significativamente nella vita della donna e nella sua decisione di avere figli. 

La tocofobia può impattare notevolmente sulla salute mentale della donna e determinare conseguenze negative in gravidanza. Oltre all’ansia generalizzata e costante, si possono avvertire sintomi quali insonnia, attacchi di panico, nervosismo, abbassamento del tono dell’umore, apatia, anedonia.

Nei casi più estremi questi sintomi possono portare la donna alla decisione di interrompere la gravidanza, in altre occasioni questo stato mentale può generare stati ansiosi persistenti o di depressione maggiore, con potenziali ripercussioni negative anche sul feto (tramite alterazione di meccanismi ormonali disfunzionali) e sulla relazione madre-neonato nel post-partum.

La tocofobia può anche influenzare la scelta relativa al parto, spingendo per la richiesta di un parto cesareo non medicalmente indicato.

Su questo aspetto è intervenuta l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel 2018, con l’indicazione che sarebbe da privilegiare il parto naturale (molto meno rischioso per mamma e bambino) agli interventi come il parto cesareo, a meno che non siano presenti situazioni mediche e cliniche tra cui non rientra la tocofobia (nota 1).

La tocofobia si manifesta in due forme. Vediamole brevemente.

Primaria: nelle donne che non hanno mai partorito (nullipare), spesso è legata a traumi indiretti oppure si sviluppa da narrazioni negative sociali o transgenerazionali riportate da amiche, madre, nonne, sorelle, conoscenti, social media. La sensibilità è soggettiva, per questo motivo racconti spaventosi (o sproporzionati) possono facilitare l’ansia.

Secondaria: nelle donne che hanno avuto un parto traumatico, che include (ma non si limita) complicanze ostetriche, lesioni genitali, travaglio complicato e dolore mal gestito, parto distocico, mancanza di supporto/empatia, esperienze ospedaliere negative.

La tocofobia non nasce dal nulla: non può e non deve essere banalizzata o sottovalutata.

Spesso, infatti, ha radici profonde, che mostrano una complessità del disagio determinata da un insieme di esperienze personali, ambiente familiare, contesto culturale e predisposizione psicologica/temperamentale.

Prendere coscienza delle cause che la attivano può permettere una normalizzazione della paura e consentire alla donna di affrontarla con consapevolezza.

La gestione della tocofobia può includere un supporto psicologico perinatale di due tipi:

  1. INTERVENTO PREVENTIVO: in previsione di una gravidanza, se la donna avverte che questa fobia potrà in futuro limitarla nella scelta di diventare mamma

  2. IN GRAVIDANZA: durante i mesi di preparazione al parto, affiancando il corso pre-parto gestito da figure focalizzate sulla fisiologia (ostetrica, ginecologa) al supporto psicologico mirato, con interventi specifici per superare l'ansia e i sintomi associati

Gli ambiti su cui lavora la psicologia perinatale per la tocofobia sono i seguenti:

  • Paura della perdita del controllo di se stesse e del proprio corpo

  • Paura di essere incapaci di gestire il dolore

  • Fragilità pregresse per assenza di supporto emotivo del partner/familiare

  • Gestione di pensieri ossessivi e ansiosi

  • Consapevolezza delle proprie risorse

  • Supporto nella creazione del “piano di parto”

  • Creazione di momenti condivisione con altre mamme

  • Altro (percorso personalizzato in base alla storia della singola donna)

La tocofobia merita sempre ascolto e comprensione: tutte le donne hanno il diritto di affrontare la gravidanza con serenità, lavorando con consapevolezza sulle proprie emozioni (anche quelle più ingombranti, come paura e tristezza) e tenendo sempre presenti le proprie risorse interiori.

La paura, se ben affrontata, può trasformarsi in un’opportunità di crescita personale, ma soprattutto può permettere di sviluppare coraggio e resilienza, competenze necessarie non solo durante il parto, ma per tutte le fasi di sviluppo che accompagneranno il vostro bambino e la vostra relazione con lui.

Bibliografia

Nota 1: https://www.psicologiaclinica.eu/wp-content/uploads/9789241550215-eng.pdfjsessionid7A70E4EBD3388E017058C1E1858B5BE2.pdf