In base agli esperimenti condotti tramite la procedura sperimentale della Strange Situation, John Bowlby e Mary Aisnworth hanno evidenziato i diversi stili di attaccamento basati sul comportamento di bambini dai 12 ai 10 mesi di età.
Senza entrare nel merito dei tecnicismi della procedura, è opportuno capire quali sono i criteri attraverso i quali Bowlby ed Aisnworth hanno costruito tale classificazione.
Le variabili sono le seguenti:
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come il bambino “fa uso” della madre come una base sicura per esplorare
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se il bambino protesta in caso di separazione dalla madre
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come il bambino reagisce con un’estranea
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come il bambino si ricongiunge con la madre dopo la separazione
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come il bambino gestisce lo stress da separazione
L’analisi del comportamento infantile è su un duplice fronte: da una parte l’aspetto esploratorio, quindi valutare come il bambino agisce alle prese con una situazione estranea ma ricca di stimoli; dall’altra parte il comportamento di attaccamento, quindi di separazione (di 3 minuti) e ricongiungimento con la mamma.
I modelli di classificazione sono 4:
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sicuro (tipo B)
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insicuro evitante (tipo A)
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insicuro ambivalente/resistente (tipo C)
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insicuro disorganizzato/disorientato (tipo D)
Vediamoli insieme.
Bambini con attaccamento sicuro (tipo B)
Quando la mamma va via, protestano vivacemente e strillano, vanno versa la porta da cui è uscita, ignorano gli inviti dello sperimentatore di giocare con lui. Quando la madre torna e li abbraccia loro si calmano subito, accolgono l’abbraccio e interagiscono gioiosamente con lei.
Bambini con attaccamento insicuro evitante (tipo A)
Questi bambini non fanno nulla quando la madre esce dalla stanza e se ne va. Non protestano, appaiono tranquilli e quieti all’apparenza (infatti se si misurano battito cardiaco e conduttanza cutanea si registra una variazione legata ad una reazione di allarme). Al rientro della mamma, il bambino si mostra evitante, la elude con lo sguardo e con il contatto fisico (che la madre mette espressamente in atto).
Bambini con attaccamento insicuro ambivalente/resistente (tipo C)
Sono bambini che protestano nella fase di separazione, come i bambini tipo B, ma a differenza loro quando la madre torna mantengono un comportamento di protesta, resistono al conforto, scalciano, scappano, alternano rabbia a momenti in cui stringono con violenza la mamma. Il gioco esplorativo è inibito.
Bambini con attaccamento insicuro disorganizzato/disorientato (tipo D)
Sono bambini che, sia quando la madre si allontana sia quando si congiunge, mettono in atto comportamenti simultanei contradditori (ad esempio vanno verso la madre ma guardano altrove) oppure confusi, come restare congelati/paralizzati.
In base alla tipologia di attaccamento vengono descritti i rispettivi MOI (modelli operativi interni), ossia rappresentazioni mentali che il bambino costruisce su di sé, sugli Altri e sulla relazione con gli Altri.
Vediamo quali sono e come differiscono.
Attaccamento sicuro (B): il bambino esplora attivamente l’ambiente alla presenza di una base sicura, rappresentata da una madre presente e rassicurante. In questo caso la rappresentazione del se che si crea è generalmente positiva e predittiva di una vita affettiva e relazionale stabile e serena.
Attaccamento insicuro evitante (A): nella fase di separazione (4 e 6 episodio) il bambino non manifesta particolare angoscia o disagio e al ricongiungimento con la madre (5 e 8 episodio) la evita e non cerca un contatto. Qui la rappresentazione del se del bambino è di non essere degno di essere amato quindi è portato a ricercare l’autosufficienza, quindi mettendo in atto l’evitamento per evitare il rifiuto.
Attaccamento insicuro ambivalente (C): qui il bambino mostra disagio in tutta la procedura, mostrando comportamenti ambivalenti con la madre e con l’estranea. Si tratta di un attaccamento improntato all’imprevedibilità e incertezza sul conforto della madre, con conseguenze di sviluppo futuro di comportamenti controllanti (che potrebbe mettere in atto nella relazione di coppia) affinché ci sia prevedibilità.
Attaccamento Disorganizzato (D): il bambino manifesta comportamenti disorientati e confusi, tipici di condizioni di abuso e maltrattamento. Qui la rappresentazione dell’altro è di un nemico, in una situazione contraddittoria in cui chi dovrebbe proteggere è anche fonte di paura. Spesso questo attaccamento è predittivo di disturbi antisociali.
E’ chiaro come l’attaccamento sia un processo da attenzionare e monitorare attivamente, considerando l’impatto che avrà nello sviluppo psico-relazionale del bambino anche da adulto. Il genitore può osservare il comportamento del proprio figlio in queste fasi di separazione e ricongiungimento e, nel caso abbia dei dubbi rispetto al legame che si sta costruendo, potrebbe essere importante chiedere un sostegno psicologico e una valutazione da parte di un professionista.
Bibliografia
Ainsworth, Mary Modelli di attaccamento e sviluppo della personalità (2006) Raffaello Cortina