Lo sviluppo neonatale e il modello dei touchpoints: quello che non tutti i genitori sanno

tappe sviluppo neonato, fasi vita neonato, bambino gattona e smette di dormire, perchè neonato che prima dormiva smette di dormire, interruzioni sonno neonato, quali sono le tappe sviluppo motorio neonato, fasi crescita neonato, relazione con i neonati

Thomas Berry Brazelton è stata una figura storica di spicco nel mondo perinatale, che ha segnato profondamente il mondo della conoscenza pediatrica tramite la svolta culturale nel riconoscere il ruolo attivo del neonato nella sua interazione con la madre.

Fin dagli anni ’50, questo psichiatra e pediatra infantile americano ha approfondito la comprensione del comportamento del neonato dalla nascita ai 6 anni, apportando un grande contributo anche in termini di supporto alla genitorialità.

Uno dei suoi contributi più distintivi è il riconoscimento di “momenti critici o sensibili” (i cosidetti “Touchpoints”) nello sviluppo neonatale: si tratta di tappe cruciali in cui il comportamento del bambino tende a disorganizzarsi in vista di una nuova conquista o salto evolutivo in ambito emotivo, cognitivo o motorio. In altre parole, si tratta di un periodo di riorganizzazione, in cui il bambino compie improvvisamente alcuni “passi indietro” rispetto alle competenze che aveva già raggiunto, prima di uno step maturativo successivo, con un nuovo importante “passo in avanti”.

Non conoscendo queste tappe di sviluppo oggi prevedibili, i genitori potrebbero sentirsi disorientati rispetto al loro ruolo educativo e ai compiti di accudimento, nonché potrebbero percepire come preoccupante la regressione messa in atto dal bambino.

Brazelton, con il suo modello, posiziona invece questi passaggi come delle vere opportunità di sintonizzazione e crescita del sistema relazionale genitori-bambino.

Rispetto al modello tradizionale, quello basato sui Touchpoints si differenzia per alcune caratteristiche:

  1. Si basa sulla promozione dell’autonomia dei genitori, piuttosto che sulla loro dipendenza da un operatore sanitario

  2. Lo sviluppo del bambino viene visto come un processo complesso, fatto di continue conquiste alternate a fasi di fisiologica regressione, mentre nel modello tradizionale si pensa alla crescita come ad un percorso lineare, dove se qualcosa va storto viene subito “patologizzato o etichettato”

  3. Rende illogico il confronto con gli altri bambini, fratelli o figli di amici, proprio perché ogni bambino attraversa le fasi di crescita con proprie competenze personali, di temperamento, nonché connesse all’ambiente culturale e alla storia familiare in cui si trova

  4. Porta il ruolo dei sanitari da un livello “oggettivo” ad uno più “empatico”, laddove non si tratta solo di offrire consigli e prescrizioni, ma di creare un’alleanza con i genitori con l’obiettivo di comprendere i “bisogni specifici” di “quello specifico” bambino

  5. Prevede il superamento di limiti rigidi tra specializzazioni professionali, dove ogni operatore lavora “da solo”, ma è volto a favorire la continua comunicazione interdisciplinare (tra pediatri, neonatologi, neuropsichiatri infantili, fisiatri, infermieri, ostetriche, fisioterapisti, psicologi, psicomotricisti, pedagogisti, assistenti sociali, …), quindi un allineamento tra la fisiologia e la psicologia perinatale.

Facciamo un esempio di come i Touchpoints agiscono sul “sonno” del bambino, certamente una delle aree più critiche che mette duramente alla prova i neo-genitori.

A 8 mesi, dopo che spesso faticosamente il bambino è arrivato ad allungare le fasi di sonno, è probabile che possano ricominciare improvvise impennate di risvegli notturni, dovute principalmente a due nuove conquiste evolutive:

  • Le capacità motorie: il bambino diventa abile a spostarsi strisciando e poi gattonando. Questo allarga i confini del suo mondo, che diventa “nuovo e a portata di mano”, assumendo quindi la portata di uno stimolo costante, di un incontenibile desiderio, anche nel cuore della notte

  • La consapevolezza della differenza tra le persone: il bambino è finalmente in grado di distinguere i familiari dagli estranei, ma anche i membri della famiglia tra loro. Tale presa di coscienza si accompagna ad una tappa importante di sviluppo cognitivo: “rimanere solo al buio di notte” assume un significato nuovo, che provoca emozioni di frustrazione e atti di protesta

In California è stato svolto uno studio che ha confrontato gli effetti di un intervento di promozione dell’approccio Brazelton su un gruppo sperimentale di 70 madri a rischio biologico o psicologico o sociale e un gruppo di controllo.

Il primo gruppo aveva ricevuto visite da parte di operatori sanitari formati secondo il modello dei Touchpoints, mentre il gruppo di controllo aveva sperimentato visite di sanitari con formazione tradizionale.

Sono stati rilevati significativi effetti positivi su una serie di parametri di parent training genitoriale, tra cui l’assistenza ricevuta, l’interazione madre-bambino, la salute psichica materna e la durata dell’allattamento al seno.

Inoltre si sono anche osservati un numero minore di accessi al Pronto Soccorso Pediatrico e di richieste di visite per malattie neonatali rispetto al gruppo di controllo.

Per concludere, si può dire che il contributo di Brazelton è un prezioso elemento di conoscenza e consapevolezza per la prevenzione e la promozione della salute infantile, uno strumento che, condiviso opportunamente con i genitori, può davvero facilitare la comprensione di emozioni, comportamenti, sfide e difficoltà che il bambino vive nelle sue tappe evolutive.

Bibliografia

  1. Brazelton TB, Nugent K. La scala di valutazione del comportamento del neonato. Ed. italiana della III edizione USA (1995), a cura di G. Rapisardi. Milano: Masson, 1997.

  2. Brazelton TB. Touchpoints: Your Child’s Emotional and Psychological Development. Reading. MA: Addison-Wesley, 1992.

  3. Brazelton TB, Sparrow JD. Touchpoints three to six - Your Child’s Emotional and Behavioral Development. Perseus Pub., Cambridge, MA, 2001.

  4. Dubowitz LMS, Mercuri E, Dubowitz V. An optimality score for the neurological examination of the term newborn. J Pediatr 1998; :406-16.

  5. Amiel Tison C, Grenier A. Neurological assessment the first year of life. New York, Oxford University Press; 1986.

  6. Rapisardi G. La valutazione dello sviluppo psicomotorio nel primo anno di vita. Medico e Bambino 1999

  1. Harrison H. The principles for Family-Centered neonatal Care. Pediatrics 1993;82:643-50.

  2. Milani-Comparetti A. Semeiotica Neuroevolutiva. Prospettive in Pediatria 1982;48:305-14.

  3. Als H. Developmental Care in the Newborn Intensive Care Unit. Current Opinion in Pediatrics 1998;10:138-42.

  4. Gangemi M, Quadrino S. Il Counselling in pediatria di famiglia. UTET periodici, 2000.

  5. Brazelton TB. I Touchpoints: prevenire I problemi nella relazione genitori-bambino (traduzione di Rita Semprini). Quaderni acp 2001;6:20-4.

  6. Brandt K, Murphy JM, Brazelton TB, Keller L, Pitman S, Longoria T. Touchpoints in Perinatal Home Visiting: the impact on health and wellness indicators for mother and baby at six months